doping

IL   DOPING

di Giovanni Lestini



(10) S2.    Ormoni peptidici, fattori di crescita e sostanze correlate



Questo gruppo di farmaci doping è alquanto disomogeneo, in quanto raccoglie sostanze non strettamente correlate, con effetti farmacologici che si differenziano tra di loro.
Le sostanze vietate, che appartengono alla classe degli ormoni peptidici e glicoproteici sono:

- Eritropoietina (EPO);
- Gonadotropina corionica (hCG - human Corionic Gonadotropin);
- Gonadotropine ipofisarie e di sintesi (LH, FSH, ecc.);
- Corticotropine (ACTH, tetracosactide);
- Somatotropina o Ormone della crescita (hGH), fattore di crescita insulino-simile;
- Preparazione di derivati piastrinici (ad es. Plasma ricco di piastrine, "blood spinning").

L'eritropoietina o EPO è l'ormone peptidico che produce i globuli rossi. L'EPO è una glicoproteina, composta da 166 aminoacidi, secreta al 90% dalle cellule dei reni, che attivano i processi di formazione dei globuli rossi, mentre il rimanente 10% è prodotto dal fegato.
Le considerazioni che si debbono effettuare sulla funzione dell'EPO sono due: 1) essa svolge un compito fondamentale nella fisiologia dell'organismo umano; 2) l'uso sconsiderato e fraudolento nel mondo del doping.

Gli atleti che svolgono le attività di fondo, durante gli allenamenti e nello svolgimento della gara, inducono determinate parti dell'organismo ad una diminuzione della pressione parziale d'ossigeno, stimolando l'eritropoiesi, cioè quel processo in cui il tessuto eritropoietico del midollo osseo produce i globuli rossi o eritrociti. Questo meccanismo si attiva, soprattutto, quando l'organismo è in condizioni di ipossia, ad alta quota, od in alta montagna, dove la pressione totale dei gas, compreso l'ossigeno, è fortemente ridotta.
Il processo che stimola l'eritropoiesi è complesso ed implica varie componenti biochimiche, tra cui l'eritropoietina che, all'interno del midollo osseo, converte le "cellule capostipite" in elementi successivi, fino alla maturazione dei globuli rossi.
Negli atleti di fondo, l'eritropoiesi richiede un'opportuna presenza di ferro, per la costituzione dell'emoglobina, la disponibilità di alcune vitamine (cianocobalamina e acidi folici) ed alcune tracce di oligoelementi (cobalto, rame, zinco).

L'EPO, nel 1977, è stata estratta dall'urina umana e purificata; nel 1983, con l'isolamento ed il clonaggio del gene umano, l'ingegneria genetica è riuscita a produrla su scala industriale. Quindi, da un lato, si è utilizzata l'EPO per il trattamento clinico, destinato agli individui anemici ed agli ammalati con insufficienza renale, sottoposti a dialisi, dall'altro, è iniziato il problema della somministrazione dell'eritropoietina con finalità dopanti.
Il meccanismo dell'eritropoiesi, stimolata dall'eritropoietina, aumenta nell'atleta il fabbisogno di ferro, per la produzione di emoglobina, ma il ferro in eccesso è tossico per l'organismo. In Francia ed in Italia, nei ciclisti professionisti, sono stati riscontrati, importanti livelli di ferritina, a dimostrazione degli elevati quantitativi di ferro nel loro organismo. Per questo l'EPO oltre ad essere vietata dal C.I.O., mette in serio pericolo la salute di chi ne fa un uso improprio e non terapeutico.
Negli atleti che eseguono gli sport di resistenza, l’aumento artificiale dell'emoglobina migliora la prestazione aerobica, con conseguenze che potrebbero essere letali.
Nel doping la somministrazione di eritropoietina comporta un aumento dei globuli rossi, quindi della riserva di ossigeno.
L'eritropoietina è considerata doping come l'emotrasfusione. I pericoli, a volte mortali, sono quelli di favorire la formazione di trombi (coaguli di sangue), emboli, oltre all'affaticamento del miocardio che deve "pompare" il sangue reso più denso dall'aumento dei globuli rossi.
L'aumento della concentrazione dei globuli rossi, dovuto alla somministrazione di eritropoietina, innalza la viscosità sanguigna e si contrappone all'adattamento che l'attività aerobica e di fondo, producono nell'atleta, e cioè un aumento del plasma nei confronti dei globuli rossi: l'emodiluizione. Questa è di fondamentale importanza, poiché durante l'attività fisica consente alla pompa cardiaca di aumentare il proprio rendimento meccanico, oltre che disporre di una valida riserva di liquidi per consentire una valida sudorazione.
Alcuni effetti letali prodotti dalla pratica dell'EPO sono rappresentati dai danni cerebrali, vista l'emoconcentrazione, cioè l'aumento relativo dei globuli rossi rispetto al plasma sanguigno, determinata dall'eritropoietina assunta come sostanza dopante.

Gonadotropina corionica
Detta anche "ormone della gravidanza", la gonadotropina corionica agisce sulla fertilità femminile. Viene prodotta dal tessuto corionico della placenta e ricavata dalle urine delle donne in gravidanza.
In medicina, è utilizzata per favorire l'ovulazione, nella terapia delle donne che mostrano disturbi della fertilità; nei maschi è utilizzata nei casi di ipogonadismo e, nei bambini che presentano criptorchidismo, per permettere la discesa dei testicoli nello scroto.
La gonadotropina favorisce un'abbondante produzione di androgeni, quindi, per il suo effetto anabolizzante, può essere usata come sostanza dopante, con l'incremento della forza e della massa muscolare. Altresì, è in grado di mimetizzare, cioè di provocare, gli effetti collaterali, dannosi e tossici, causati dagli steroidi anabolizzanti androgeni. Inoltre, all'assunzione della gonadotropina corionica seguono altri eventi negativi specifici come: emicrania, ginecomastia, comparsa precoce della pubertà negli atleti adolescenti, alternanza di euforia, depressione, eccitazione.

Corticotropine
La corticotropina, o ACHT (AdrenoCorticoTrophic Hormone), è un ormone secreto dall'ipofisi, una piccola ghiandola endocrina posta nella scatola cranica, ed esattamente nella sella turcica dell'osso sfenoide. L'ipofisi è preposta anche alla produzione delle gonadotropine e dell'ormone della crescita.
La corticotropina è utilizzata fraudolentemente per incrementare il quantitativo di corticosteroidi endogeni nel sangue, per meglio sopportare la fatica, per ricercare l'effetto euforizzante sull'umore, per diminuire la sintomatologia dolorosa, per aumentare la resistenza in gara e in allenamento, non facendo comprendere all'atleta qual è il proprio vero limite.
I principali effetti dannosi e tossici dei corticoidi sono: alterazioni del trofismo cutaneo, alterazioni psicologiche, infezioni secondarie, obesità, alterazioni dell'equilibrio idro-salino, diabete mellito, osteoporosi.
La corticotropina ha la caratteristica di interferire con la corteccia delle due ghiandole surrenali, collocate nella parte superiore di ciascun rene. Essa stimola le ghiandole surrenali per la produzione di corticosterone, con effetti collaterali tossici e dannosi sul metabolismo dei glucidi, lipidi e protidi.
La corticotropina, stimolando il metabolismo dei carboidrati, provoca un aumento della sintesi di glicogeno ed una diminuzione dell'utilizzo periferico del glucosio. Questo processo causa nell'atleta iperglicemia e perdita di glucosio con le urine (glicosuria), tanto da rendere visibile il diabete.
Nel caso dei lipidi, l'interferenza della corticotropina con il metabolismo dei lipidi provoca un aumento del deposito di tessuto adiposo sulla superficie corporea, in particolar modo sulla faccia, sull'addome e sulle spalle.
L'altro campo, in cui la corticotropina interferisce, è quello delle proteine, la cui sintesi, a partire dagli aminoacidi, che ne rappresentano i "mattoni", è indotta ad una diminuzione, mentre aumenta il catabolismo, cioè la demolizione delle sostanze organiche con la formazione di prodotti finali di rifiuto. I danni sono evidenti: osteoporosi, dovuta alla riduzione della matrice proteica del tessuto osseo, atrofia muscolare, caratterizzata da un minore volume e numero degli elementi costituenti i muscoli, atrofia della cute, caratterizzata da fragilità capillare.

La somatotropina, detta anche ormone della crescita (GH), è prodotta dalla porzione anteriore dell'ipofisi, che regola anche la produzione di altri ormoni come quelli tireotropo (TSH), luteinizzante (LH), follicolostimolante (FSH) e corticotropina (ACTH).
La somatotropina è un ormone peptidico e regola il metabolismo dei carboidrati e dei grassi, attiva la sintesi proteica e supervisiona tutte le fasi dell'accrescimento fino alla pubertà, periodo in cui il controllo dello sviluppo è eseguito dagli ormoni sessuali.
L'ormone della crescita è utilizzato come doping sia a scopi metabolici, sia anabolici.
Per quanto riguarda il doping con "finalità metaboliche", è chiaro che la somatotopina interferisce con il metabolismo glucidico, stimolando le cellule del pancreas, sia per la produzione del succo digestivo, sia per la secrezione dell'insulina. Quest'ultima, agendo sul glucosio, impedisce la formazione dei grassi, favorendone la sintesi in glicogeno, nei muscoli e nel fegato.
L'azione metabolica dell'ormone somatotropo, inizialmente è di tipo insulino-simile, permettendo ai tessuti di aumentare l'intercettazione del glucosio e degli aminoacidi, favorendo il "metabolismo anabolico", ad esempio, con il trasporto degli aminoacidi nei muscoli e la conseguente "costruzione" delle proteine muscolari. L'effetto anabolico stimola anche la crescita del soggetto, mediante l'incremento delle cellule e della sintesi delle cartilagini.
Gli atleti che abusano di questo ormone esercitano tale pratica per favorire l'aumento della massa muscolare, con una diminuzione della massa grassa.
Questa malsana consuetudine comporta alcune gravi conseguenze che alterano lo stato di salute.
culturista Vediamo ora quali sono questi gravi effetti collaterali.

Alterazioni del metabolismo.   Ridotto utilizzo dei carboidrati da parte dei muscoli, produzione degli acidi grassi e rischio di contrazione del diabete ipofisario.

Alterazioni somatiche.   Aumento della comparsa dei peli sul corpo (irsutismo) e sviluppo delle ghiandole mammarie nell'uomo (ginecomastia).

Gigantismo.   Negli individui in fase di sviluppo. E' caratterizzato da un abnorme aumento staturale, ipertrofia delle ossa, delle masse muscolari e dei visceri. Con la ridotta somministrazione dell'ormone GH si assiste alla regressione degli organi genitali, impotenza caduta dei peli, astenia muscolare.

Acromegalia.   Aumento delle dimensioni delle estremità (mani, piedi, naso, mandibola, ecc.), aumento di volume fino a circa il doppio dei visceri e degli organi interni.

Altri rischi correlati all'uso cronico dell'ormone GH sono: ipertensione, cardiopatie, ictus, artrosi. Inoltre, esso può indurre a pericolosi tumori al colon, alla cute, al sangue ed a morte prematura.

Preparazione di derivati piastrinici
«Dagli anni Novanta l’utilizzo delle piastrine come veicoli di fattori di crescita nel trattamento di diverse patologie si è diffuso ampiamente. Inizialmente il Plasma Ricco in Piastrine (PRP) era usato soprattutto con l’obiettivo di sfruttare le sue capacità di adesione, con la possibilità di formare una rete di fibrina.
Il meccanismo d’azione del PRP consiste nel concentrare questi fattori nel sito della lesione, con la funzione di rilasciarli e aiutare ad accelerare la guarigione. Di recente è stata riconosciuta la sorprendente capacità delle piastrine di ridurre il dolore, ma la base molecolare di questo effetto è ancora ignota. Una spiegazione possibile è il rilascio da parte delle proteasi, a livello della zona di lesione, di attivatori del recettore 4-pectidico delle piastrine, che ha proprietà antinocicettive.
La maggior parte dei protocolli commerciali per la produzione del plasma deriva dallo stesso principio generale della centrifugazione del sangue. I prodotti che si ottengono sono denominati "PRP" o concentrato di piastrine. La composizione di questi prodotti però differisce sia quantitativamente, sia qualitativamente. Il concetto di PRP è eccessivamente generale e vago e richiede termini più precisi. Una differenza critica risiede nel contenuto di leucociti della preparazione. Alcuni Autori preferiscono mantenere i leucociti nella preparazione e suggeriscono l’utilizzo del termine "PLRP" (plasma ricco in piastrine e leucociti) per il prodotto non attivato ricco in piastrine e leucociti e PLG (piastrine-leucociti gel) per il prodotto attivato con leucociti. Dobbiamo precisare però che l’effetto dei leucociti può essere positivo o negativo e non è uguale per tutti i tessuti e le patologie. Rimane un argomento controverso che richiede ulteriori studi: infatti ci sono dati in vitro che dimostrano come la presenza di leucociti neutrofili nella zona della lesione possa danneggiare il muscolo rilasciando citochine che aumentano l’infiammazione e distruggono il tessuto. Quindi, in base alle caratteristiche del prodotto, l’indicazione e la gestione dei "pazienti- atleti" può essere molto diversa, con un valore terapeutico molto discutibile. Tenendo conto dello stato generale di "confusione", si rende necessario utilizzare termini precisi associati a prodotti ben caratterizzati nell’impostazione delle indicazioni di applicazione. La nostra procedura, come quella di Antua e coll., prevede un primo "step" di una centrifugazione, l’uso di anticoagulante con citrato di sodio e l’attivazione delle piastrine soltanto con cloruro di calcio. L’attivatore è critico nell’ottenere un veloce rilascio di fattori di crescita. Bisogna conoscere gli effetti collaterali indesiderati provocati dei leucociti neutrofili, che rilasciano proteasi e idrolasi acidi. A nostro avviso, è consigliabile escluderli dalla preparazione del PRP, in quanto potrebbero essere pericolosi nelle zone con lesione tessutale, soprattutto negli strappi muscolari o in ambiente articolare, per il rischio di ulteriore danno che potrebbe essere provocato dal rilascio da queste sostanze
» (Cit. da: M.T. PEREIRA RUIZ, P. MARINO, R. GUITALDI, Infiltrazioni intra-articolari con fattori di crescita: "overview" delle diverse tecniche e utilizzo negli sportivi, in Attuali applicazioni cliniche).
Il blood spinning è un'altra tecnica di preparati piastrinici, che consiste nell’estrazione di piccole sacche di sangue dell'atleta infortunato. Il sangue viene centrifugato e, durante il trattamento, le piastrine ed il plasma vengono "lavorate" per dare vita al PRP, la nuova composizione ricca di ormoni della crescita. Questo composto viene inoculato nel circolo sanguigno dell'atleta, accorciando i tempi di recupero dell'infortunio fino a cinque volte, rispetto ai normali tempi di guarigione. Questa tecnica, non migliora le prestazioni degli atleti, ma solo i tempi di recupero. Questo procedimento è ammesso dalla Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ma in alcuni sport è considerato illegale. Le iniezioni intramuscolari di PRP sono vietate dalla WADA dal 2010 e poi riammesse l’anno successivo. Molte società sportive usano questa tecnica per abbreviare i tempi di recupero degli atleti (fonte: http://www.vavel.com/it/calcio-internazionale/premierleague/229282-tottenham-blood-spinning-per-recuperare-bale.html).

(segue...)

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