doping

IL   DOPING

di Giovanni Lestini



(9) S1.    Agenti anabolizzanti



steroidi Gli agenti anabolizzanti (androstenediolo, androstenedione, bolandiolo, bolasterone, boldenone, boldione, calusterone, clostebol, danazolo, deidroclormetiltestosterone, desossimetiltestosterone, drostanolone, etilestrenolo, fluossimesterone, formebolone, furazabolo, gestrinone, 4-idrossitestosterone, mestanolone, mesterolone, metenolone, metandienone, metandriolo, metasterone, metildienolone, metil-1-testosterone, metilnortestosterone, metiltestosterone, metrobolone, mibolerone, nandrolone, 19-norandrostenedione, norboletone, norclostebol, noretandrolone, ossabolone, ossandrolone, ossimesterone, ossimetolone, prostanozolo, quinbolone, stanozololo, stenbolone, 1-testosterone, tetraidrogestrinone, trenbolone, tibolone, clenbuterolo, zeranolo, zilpaterolo) sono sostanze simili al testosterone. Sono meglio conosciuti come ormoni androgeno-anabolizzanti, per evidenziare la loro duplice attività, che da un lato è anabolica, in quanto favorisce la sintesi delle proteine che l'organismo produce; dall'altro è androgena, mascolinizzante, poiché permette sia lo sviluppo degli organi genitali, ovvero l'aumento delle dimensioni del pene e la maturazione degli organi preposti alla produzione degli spermatozoi, sia dei caratteri sessuali secondari maschili, quali la peluria ed il timbro della voce. La secrezione del testosterone avviene per tutta la vita, ma è fondamentale tra gli 11 ed i 13 anni, periodo in cui compare la pubertà.
In medicina gli steroidi sono utilizzati sia nella terapia sostitutiva delle carenze di testosterone, sia in caso di osteoporosi, in particolari malattie ginecologiche, nei disturbi dell'accrescimento, nei casi di anemia. Tuttavia, la loro applicazione è molto limitata, per i gravi effetti collaterali che possono insorgere anche con dosi terapeutiche.
Gli ormoni androgeni e gli anabolizzanti esercitano la loro azione, in particolare, sul ricambio delle proteine. Queste sono costituite da carbonio, idrogeno, ossigeno ed azoto e, quando si combinano con altri costituenti come fosforo, iodio, zolfo, danno origine agli "aminoacidi". Pertanto, la struttura delle proteine risulta come un legame di molti aminoacidi, concatenati o ramificati.
Nell'attività androgena anabolizzante, il testosterone rappresenta il prototipo delle sostanze che appartengono a questa categoria, con tutti gli effetti tossici e dannosi che ne derivano.
Il testosterone, normalmente, è prodotto dall'organismo (testosterone endogeno) per svolgere importanti funzioni fisiologiche nel corpo umano; questo ormone, però viene usato anche come farmaco, e spesso, nell'attività sportiva è oggetto di abuso per le sue proprietà anaboliche (testosterone esogeno).

Il testosterone endogeno è un ormone prodotto dal testicolo, che è dotato di due tipi di cellule: 1) le cellule del Leydig che, stimolate dalla gonadotropina ipofisaria LH, secernono il testosterone (oltre il 90% del totale) e gli estrogeni; 2) le cellule del Sertoli, che, stimolate dalla gonadotropina ipofisaria FSH, svolgono un'azione trofica sulle cellule germinali, oltre ad esercitare un'attività regolatrice sull'ipofisi.

Il testosterone esogeno, preso come farmaco, si trova sotto varie forme diversificate:
- testosterone esterificato come undecanoato, può essere assunto anche per bocca e provenendo dal sistema linfatico passa direttamente nel circolo sanguigno;
- testosterone in miscele di vari esteri (propionato, fenilpropionato e decanoato), il cui effetto immediato può avere una durata di circa quattro settimane;
- testosterone in associazione con alcuni esteri del testosterone (propionato, fenilpropionato, isocaproato) e con alcuni esteri dell' estradiolo (benzoato, fenilpropionato), la cui azione immediata si manifesta per parecchie settimane.

Gli effetti negativi ed irreversibili di questo farmaco, per la salute degli alcuni atleti che ne fanno uso illegale nello sport, si verificano:

pasticche Gli steroidi sono assunti illecitamente dagli atleti, in quantità maggiori, rispetto alle dosi che sono utilizzate nelle terapie. In molti casi, il loro acquisto avviene attraverso il "mercato nero", utilizzando anche i prodotti per uso veterinario. L'assunzione in forti dosi degli steroidi è caratterizzata da un aumento della massa e della forza muscolare, dalla riduzione dei depositi di grasso, per migliorare il rapporto peso/potenza, da un aumento degli eritrociti e dell'emoglobina per migliorare sia il trasporto dell'ossigeno, sia la capacità aerobica degli atleti.
La somministrazione degli steroidi, nei maschi, può produrre alcuni effetti riduttivi della dimensione dei testicoli, della loro attività e della produzione degli spermatozoi, con la riduzione della funzione sessuale.
Nelle femmine l'assunzione degli anabolizzanti altera la funzione e la struttura dell'ovaio, poiché inibisce la secrezione delle gonadotropine ipofisarie. Ciò determina una diminuita secrezione degli ormoni femminili (gli estrogeni), la soppressione dell'ovulazione, con atrofia dell'utero, della vagina e, spesso, della ghiandola mammaria, inducendo notevoli effetti di "virilizzazione" (timbro della voce, crescita dei peli sul volto, caduta dei capelli alle tempie, ecc.).
Un’ampia campagna informativa dovrebbe essere attualizzata nei confronti degli operatori fisico-sportivi, degli atleti, dei giovani, degli insegnanti, dei medici, delle strutture scolastiche e della popolazione in genere, sulla inutilità dell’assunzione di steroidi anabolico-androgeni, per migliorare la prestazione atletica e sui danni in cui l’individuo incorre, circa l’assunzione di questi farmaci nelle dosi più svariate ed in tempi più o meno estesi.

(segue...)

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