doping

IL   DOPING

di Giovanni Lestini



(14) M1.    Manipolazione del sangue e dei componenti del sangue



La manipolazione del sangue e dei componenti del sangue è vietata dal Codice Mondiale Antidoping, In e Fuori Competizione. In questa categoria rientrano tre metodi proibiti: 1) il doping ematico; 2) il potenziamento artificiale dell'assorbimento, del trasporto o del rilascio di ossigeno; 3) qualsiasi forma di manipolazione endovascolare del sangue o di componenti del sangue con mezzi fisici o chimici.
"Il doping ematico consiste nell’iniezione endovena di sangue nel corpo di un atleta, sia che il sangue appartenga all’atleta stesso, sia ad altra persona, allo scopo di migliorare la prestazione" (Comitato Olimpico degli Stati Uniti).
doping ematico "Il doping ematico consiste nell'uso di sangue autologo, omologo o eterologo o prodotti contenenti globuli rossi di qualsiasi origine, al di fuori di un trattamento medico legittimo" (Gazzetta Ufficiale N. 126 del 31 maggio 2004).
Agli atleti che praticano il doping ematico viene prelevata una certa quantità di sangue, per poi essere reinfusa, onde permettere l’incremento temporaneo del volume sanguigno ed il numero di globuli rossi che, come è stato detto in precedenza, contengono l’emoglobina preposta al trasporto dell’ossigeno, con un aumento della prestazione nelle gare di resistenza.
E’ evidente che, come in ogni situazione in cui si ricorre ai sussidi ergogeni od al doping, la risposta del gesto atletico non è uguale in tutti gli individui, ma presenta delle variazioni che differiscono tra i vari organismi.
E’ bene ricordare che il doping ematico, dal 1986, rientra tra i metodi vietati dal C.I.O., incluso l'impiego di prodotti ematici che possono essere di natura:

L’inoculazione del sangue (ossigenato) di un altro donatore, il giorno prima della gara, oltre a conferire un carattere di slealtà e di alterazione del senso sportivo, è una pratica altamente rischiosa, per la trasmissione di eventuali e gravi malattie infettive.
Il doping ematico, oltre ad essere una pratica sleale nei confronti degli atleti, dei giovani, delle competizioni sportive, dello sport e dell’opinione pubblica, in genere, non deve essere consigliato, né praticato in alcun tipo di manifestazione sportiva.
Gli effetti e le complicazioni, che possono essere nocivi od addirittura letali per la salute dell’individuo sono correlati a quelli dell’EPO e si possono così riassumere:

Alcuni studi sono stati effettuati sulla respirazione d’ossigeno, per accertare gli eventuali effetti ergogeni di questa sostanza vietata, prima, durante e dopo l’attività fisica.
La respirazione di ossigeno prima dell’esercizio esplica un effetto positivo sulla prestazione atletica, soprattutto per ciò che concerne il lavoro in apnea.
E’ bene ricordare che, nonostante questa pratica favorisca il miglioramento della prestazione, è molto rischiosa poiché aumenta il rischio di annegamento (nel caso in cui ci si immerga in apnea).
ossigeno Numerose ricerche affermano che ventilare aria arricchita d’ossigeno durante la prestazione incida sul miglioramento della resistenza, in quanto si registra una minore frequenza cardiaca. Purtroppo, questa è una pratica che, per evidenti motivi salutistici, non può essere utilizzata durante le manifestazioni sportive. Infatti, in seguito all'assunzione di trasportatori artificiali di ossigeno, potrebbe aumentare la pressione polmonare e periferica. In presenza di elevate concentrazioni di ossigeno nelle cellule e nei tessuti, un riflesso delle arteriole, dovuto all'eccessivo quantitativo di ossigeno, potrebbe causare la riduzione del numero e del diametro dei capillari funzionali, al fine di evitare l'ossidazione dei tessuti, favorendo l'aumento della resistenza dei vasi sanguigni.
Per quanto riguarda la somministrazione d’ossigeno durante la fase di recupero, è stato accertato che questa è priva di ogni presupposto fisiologico, dunque, qualsiasi effetto benefico è inesistente, anche se molti atleti fruiscono di questa pratica, nell’intervallo di una manifestazione sportiva o durante il periodo di recupero.
E' vietato il miglioramento artificiale del consumo, del trasporto o del rilascio dell'ossigeno inclusi ma non a titolo esclusivo i prodotti chimici perfluorati l'efaproxiral e i prodotti di emoglobina modificata.
Gli effetti collaterali del potenziamento artificiale dell'assorbimento, del trasporto o del rilascio di ossigeno sono:

- riduzione del numero di piastrine;
- irritabilità gastrointestinale;
- danni renali;
- vasocostrizione;
- riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti;
- febbre;
- sovraccarico di ferro;
- ipertensione.

Si riporta, di seguito, il testo integrale della Gazzetta Ufficiale la Legge del 14 dicembre 2000, n. 376 sulla Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping.

(segue...)

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