FOSFOLIPIDI

fosfolipidi I fosfolipidi rappresentano, insieme con le proteine, i principali costituenti delle membrane plasmatiche. I fosfolipidi, di norma, assumono una forma che non permette alle catene grasse di entrare in contatto con l'acqua, come, ad esempio, il doppio strato lipidico (come indicato nella figura) formato spontaneamente da molti fosfolipidi. Di solito, nelle membrane biologiche la maggioranza delle molecole di fosfolipidi è strutturata con un doppio strato lipidico. Questo è responsabile delle proprietà di permeabilità passiva della membrana.
Una piccola percentuale di fosfolipidi presenti nella membrana plasmatica svolge un compito molto importante per la trasmissione dei segnali cellulari.
I fosfolipidi non sono distribuiti in maniera simmetrica nella membrana plasmatica. Pertanto, essi, se sono formati da catene lunghe, tendono ad unirsi tra loro nel piano della membrana, assumendo una consistenza simile al gel.
I fosfolipidi, tra cui la lecitina, presenti nella bile secreta dagli epatociti, contribuiscono a solubilizzare il colesterolo¹.
I principali fosfolipidi sono: le lecitine, le cefaline, le sfingomieline. I fosfolipidi sono costituiti da una o più molecole di acidi grassi, una base azotata e un radicale fosforico. Nonostante la loro struttura chimica sia variabile, essi sono tutti liposolubili, vengono trasportati nel sangue e sono costituenti della membrana plasmatica e intracellulare.
Il 90% dei fosfolipidi è prodotto dalle cellule epatiche. La loro formazione è regolata dal metabolismo dei grassi, i quali, in seguito al deposito dei trigliceridi nel fegato, aumentano la produzione di fosfolipidi.
Essi sono dei costituenti molto importanti delle lipoproteine del sangue; concorrono alla costituzione della tromboplastina, fondamentale per la coagulazione del sangue; sono indispensabili nel sistema nervoso, in quanto svolgono la funzione isolante nella guaina mielinica che avvolge le fibre nervose; procurano i radicali fosforici, necessari per le reazioni chimiche nei tessuti; partecipano, inoltre, alla formazione di elementi strutturali nelle cellule².

¹ Cfr.: MATTHEW N. LEVY - BRUCE M. KOEPPEN - BRUCE A. STANTON, Principi di fisiologia di Berne e Levy, Tullio Manzoni (Edizione italiana a cura di), Milano, Elsevier Masson S.r.l., quarta edizione, 2007.
² Cfr.: ARTHUR C. GUYTON - JOHN E. HALL, Fisiologia medica, Trad. vari, Milano, Elsevier s.r.l. ed., undicesima edizione, ristampa 2010.
Immagine tratta da: ARTHUR C. GUYTON - JOHN E. HALL, Fisiologia medica, Trad. vari, Milano, Elsevier s.r.l. ed., undicesima edizione, ristampa 2010.

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