La ricerca scientifica, inerente alla motricità umana, ha effettuato enormi progressi nel campo della neurofisiologia, della teoria dellallenamento, della teoria delle attività motorie, della biomeccanica, della psicologia, della pedagogia, ecc., ma è rimasta "tronca" nel proprio aspetto fondamentale, che le è peculiare, ovvero di quella visione prospettica (che prospettica non è!) che concerne la propria filosofia. Lattività motoria ha una sua propria filosofia, la quale è, ormai, esigenza istanziale, che sussume la totalità degli aspetti motori, dalle multiformi facce poliedriche.
Sin dai tempi più remoti il rapporto tra luomo ed il movimento ha assunto un ruolo di fondamentale importanza, in cui lessere umano ha cercato di superare gli ostacoli che hanno circoscritto la sua libertà. Le origini di questo rapporto si perdono nella notte dei tempi, poiché luomo, spinto dalla curiosità, dal senso di libertà, dalle necessità alimentari, dal bisogno di difendersi dagli animali e da altre mille motivazioni (sopravvivenza, soccorso, svago, ecc.), ha imparato a spaziare liberamente nel territorio, interagendo con la realtà circostante.
Nelle diverse civiltà ed epoche il concetto di movimento ha assunto significati differenti, relativamente alle opportunità ed alle varie esigenze per cui, nella pratica del movimento stesso, si distinguono:
Pertanto, la definizione dei principi, che regolano l'evoluzione dei componenti il consorzio umano mediante la motricità, favorisce il miglioramento del panorama cognitivo-formativo offerto sia dall'educazione motoria sia dalla pratica sportiva, come del resto sostenuto anche dal Ministero dell'Istruzione.
E' indispensabile favorire il miglioramento del panorama cognitivo-formativo per coloro che intendono operare nellarea di formazione, che si ispira a quei principi che oltrepassano il semplice investimento anatomo-fisiologico, per accedere ad una visione più ampia dalla quale si scorge lidea del movimento stesso.
Nella riflessione filosofica, inerente allevoluzione motoria delluomo, emerge lattività euristica ed esegetica per poter cogliere un mondo posto dietro a quello dellapparenza. La problematica cognitiva dellindividuo, mediante la motricità, assume una connotazione la quale caratterizza il soggetto sia nella peculiarità cognitivo-motoria, sia nellincessante percorso ascensionale di una realtà in continuo mutamento, in cui si verificano gli scarti di interferenze motorie per riscoprirsi ontologicamente (lindividuo deve elidere tutto ciò che funge da elemento di disturbo, oltre che per una corretta esecuzione del gesto motorio, soprattutto per riscoprirsi nella dimensione ontologica, cioè essere in quanto essere ed essere causa e causato del movimento).
L'immagine a sinistra raffigura un moderno laboratorio di biomeccanica...quanta strada è stata fatta!!!