Il Pensatore

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di Giovanni Lestini

Filosofia, fisiologia ed attività motoria: un trinomio dal quale scaturisce l'essenza della persona.

Il discobolo di Mirone

  «Bisogna trasferire nell'azione il centro della filosofia, perché là si trova anche il centro della vita.» (M. Blondel)

La ricerca scientifica, inerente alla motricità umana, ha effettuato enormi progressi nel campo della neurofisiologia, della teoria dell’allenamento, della teoria delle attività motorie, della biomeccanica, della psicologia, della pedagogia, ecc., ma è rimasta "tronca" nel proprio aspetto fondamentale, che le è peculiare, ovvero di quella visione prospettica (che prospettica non è!) che concerne la propria filosofia. L’attività motoria ha una sua propria filosofia, la quale è, ormai, esigenza istanziale, che sussume la totalità degli aspetti motori, dalle multiformi facce poliedriche.

Sin dai tempi più remoti il rapporto tra l’uomo ed il movimento ha assunto un ruolo di fondamentale importanza, in cui l’essere umano ha cercato di superare gli ostacoli che hanno circoscritto la sua libertà. Le origini di questo rapporto si perdono nella notte dei tempi, poiché l’uomo, spinto dalla curiosità, dal senso di libertà, dalle necessità alimentari, dal bisogno di difendersi dagli animali e da altre mille motivazioni (sopravvivenza, soccorso, svago, ecc.), ha imparato a spaziare liberamente nel territorio, interagendo con la realtà circostante.

Una scena di caccia al leone

Nelle diverse civiltà ed epoche il concetto di movimento ha assunto significati differenti, relativamente alle opportunità ed alle varie esigenze per cui, nella pratica del movimento stesso, si distinguono:

Pertanto, la definizione dei principi, che regolano l'evoluzione dei componenti il consorzio umano mediante la motricità, favorisce il miglioramento del panorama cognitivo-formativo offerto sia dall'educazione motoria sia dalla pratica sportiva, come del resto sostenuto anche dal Ministero dell'Istruzione. un moderno laboratorio di biomeccanica

E' indispensabile favorire il miglioramento del panorama cognitivo-formativo per coloro che intendono operare nell’area di formazione, che si ispira a quei principi che oltrepassano il semplice investimento anatomo-fisiologico, per accedere ad una visione più ampia dalla quale si scorge l’idea del movimento stesso.
Nella riflessione filosofica, inerente all’evoluzione motoria dell’uomo, emerge l’attività euristica ed esegetica per poter cogliere un mondo posto dietro a quello dell’apparenza. La problematica cognitiva dell’individuo, mediante la motricità, assume una connotazione la quale caratterizza il soggetto sia nella peculiarità cognitivo-motoria, sia nell’incessante percorso ascensionale di una realtà in continuo mutamento, in cui si verificano gli scarti di interferenze motorie per riscoprirsi ontologicamente (l’individuo deve elidere tutto ciò che funge da elemento di disturbo, oltre che per una corretta esecuzione del gesto motorio, soprattutto per riscoprirsi nella dimensione ontologica, cioè “essere in quanto essere” ed essere causa e causato del movimento).

L'immagine a sinistra raffigura un moderno laboratorio di biomeccanica...quanta strada è stata fatta!!!



" …è straordinario che l’azione più insignificante risolva, senza farsene una preoccupazione, un problema in cui nessuna filosofia è venuta a capo totalmente, perché nessuna filosofia ha fatto uno studio completo dell’azione. " (M. Blondel, L'Azione)

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