Sistema Endocrino

Il Sistema Endocrino

di Giovanni Lestini



(7) Ghiandole surrenali



«Prima modificazione che avviene nell’uomo all’impatto con lo sforzo massimale è il disequilibrio delle reazioni chimiche nonché dei vari metabolismi.»
(Francesco Peluso Cassese, Attività motorie. Fondamenti psicofisiologici)
Ghiandole surrenali

Le ghiandole surrenali sono organi pari a forma piramidale, collocate sulla parte superiore di ciascun rene, registrando un peso complessivo di circa 8 grammi.
Esse, come tutte le ghiandole endocrine, sono abbondantemente vascolarizzate da vasi sanguigni provenienti dall’arteria renale, dalle arterie freniche inferiori (destra e sinistra), da cui originano le arterie surrenali medie destra e sinistra e dall’arteria aorta.
Ciascuna ghiandola surrenale è costituita da due parti distinte, sia a livello funzionale, sia a livello strutturale: la corteccia surrenale o regione corticale esterna, e la midollare surrenale o midollare interna.

Corteccia surrenale o regione corticale esterna.
La corteccia surrenale è ricca di lipidi, che le conferiscono un colore giallastro. Gli ormoni secreti dalla regione corticale sono i corticosteroidi.
Questa porzione delle ghiandole surrenali è suddivisa in tre strati concentrici: uno esterno o zona glomerulare, uno medio o zona fascicolata, uno interno o zona reticolare.
Ogni zona della corteccia surrenale si differenzia dalle altre anche per la produzione di ormoni steroidei differenti, grazie ad un abbondante reticolo endoplasmatico di cui soni dotate.

Sezione ghiandola surrenale La zona glomerulare è costituita da accumuli di piccole cellule rotondeggianti. Essa occupa la parte più esterna della corteccia surrenale e rappresenta il 15% del suo volume. Gli ormoni secreti da questa zona attivano e favoriscono il ricambio minerale, mediante i corticoidi mineralattivi o mineralcorticoidi, tra cui il principale è l’aldosterone. Questo ormone ha la funzione di regolare il ricambio idrosalino dell’organismo, in quanto favorisce il riassorbimento del sodio e dell’acqua dei tubuli renali, delle ghiandole salivari, di quelle sudoripare e del tubo digerente.

La zona fascicolata è costituita da fasci paralleli di cellule molto voluminose e dall’abbondante contenuto lipidico, che conferisce al citoplasma un colore pallido ed una consistenza schiumosa. Questa zona rappresenta la fascia mediana tra la zona glomerulare e quella reticolare. Il suo volume è molto più esteso rispetto alle altre due zone (glomerulare e reticolare), esso rappresenta circa il 78% della grandezza totale della regione corticale. In questa zona sono secreti i glicocorticoidi o corticoidi glicoattivi, che regolano il metabolismo dei glucidi, sotto il controllo dell’ACTH (ormone adrenocorticotropo adenoipofisario).
I principali glicocorticoidi sono il cortisolo ed il corticosterone. Questi ormoni stimolano sia la trasformazione dei lipidi e delle proteine in glucosio, sia la sintesi del glucosio a glicogeno, che viene depositato nel fegato.

La zona reticolare è la meno estesa delle tre zone, ricoprendo soltanto il 7% del volume totale della corteccia surrenale. Essa è collocata tra la zona fascicolata e l’estremità della regione midollare.
Dotata di cellule molto piccole, la zona reticolare, pur essendo molto vascolarizzata, produce una scarsa quantità di ormoni androgeni, i cui organi preposti alla produzione sono i testicoli.

Midollare surrenale o midollare interna.
E' la parte più interna della ghiandola ed assume un colorito rosso-bruno in presenza della diffusa vascolarizzazione sanguigna.
La midollare surrenale è composta da due tipi di cellule: i feocromoblasti ed i simpatoblasti. Queste cellule conducono la propria attività endocrina in presenza dell’innervazione e dell’attivazione delle fibre del sistema nervoso simpatico. Gli ormoni secreti da questi due tipi di cellule sono l’adrenalina e la noradrenalina. Essi favoriscono l’utilizzo dell’energia cellulare e la disponibilità delle riserve energetiche, per l’incremento della forza e della resistenza muscolare.
Nello specifico l’adrenalina provoca iperglicemia e favorisce il catabolismo; la noradrenalina determina i propri effetti sulla circolazione causando l’ipertensione e la tachicardia.

(segue...)

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