apparato locomotore

L'apparato locomotore

di Giovanni Lestini



(7) Lo scheletro: Gli arti



Cingolo toracico Elencando rapidamente tutte le le attività che compiamo ogni giorno, ci rendiamo conto delle funzioni indispensabili eseguite dallo scheletro appendicolare: camminare, correre, lavarci, scrivere, mangiare, giocare, e così via. A differenza dello scheletro assile che ha il compito di proteggere e supportare gli organi interni.
Lo scheletro appendicolare comprende gli arti superiori, gli arti inferiori, e le strutture di supporto, cioè i cingoli, che li uniscono al tronco.
Il cingolo scapolare o toracico rappresenta la «zona di collegamento» tra la parte superiore dello scheletro assile e quello appendicolare. Il cingolo toracico è composto dalla clavicola e dalla scapola. La clavicola è un osso a forma di «S» e si articola lateralmente con l'acromion della scapola e medialmente con il manubrio dello sterno, sito in cui si evidenzia l'articolazione sterno-clavicolare, che rappresenta la connessione diretta tra lo scheletro assile e lo scheletro appendicolare.
Di forma triangolare, la scapola si articola in alto con la clavicola mediante l'articolazione acromioclavicolare, scendendo più in basso e lateralmente troviamo la cavità glenoidea all'interno della quale alloggia la testa dell'omero: è l'articolazione scapolo-omerale, da cui prende inizio la parte superiore dello scheletro appendicolare.

arto superiore L’arto superiore è composto da: braccio, avambraccio, mano.
Il braccio è formato dall’omero, mentre il radio e l’ulna compongono l’avambraccio. Il radio percorre l'avambraccio dal gomito fino all'articolazione del polso, in direzione del pollice; l'ulna si dispone parallelamente al radio, percorrendo l'avambraccio fino all'articolazione del polso, in direzione del quinto dito della mano.
L'articolazione del gomito unisce il braccio all'avambraccio. Questa articolazione è formata a sua volta da tre articolazioni: la prima è composta dall'omero e dall'ulna; la seconda dall'omero e dal radio; la terza dal radio e dall'ulna. Queste tre diartrosi costituiscono un'unica articolazione, poiché hanno in comune la capsula fibrosa e la membrana sinoviale.
Lo scheletro della mano è costituito da: carpo, metacarpo, falangi. Il carpo, vale a dire il polso, è costituito da otto ossa brevi, di cui quattro prossimali (scafoide, semilunare, piramidale, pisiforme) e quattro distali (trapezio, trapezoide, capitato, uncinato). Il metacarpo, cioè la parte corrispondente al palmo e al dorso della mano, è formato da cinque ossa, che lo collegano alle falangi. Queste ultime, che danno origine alle dita della mano, sono tre per ciascun dito (falange prossimale, falange mediale, falange distale), ad esclusione del pollice che ne ha due (falange prossimale, falange distale).

Articolazione coxo-femorale Il cingolo pelvico, detto anche pelvi o bacino, rappresenta la «zona di collegamento» tra la parte inferiore dello scheletro assile e quello appendicolare. Le ossa del cingolo pelvico proteggono e sostengono i visceri, gli organi genitali e il feto nelle donne. Le ossa pelviche, essendo sollecitate dalla locomozione e sottoposte al peso del corpo, hanno una maggiore robustezza rispetto a quelle del cingolo toracico. La pelvi è un complesso di tre ossa piatte: ileo, ischio, pube, che durante lo sviluppo corporeo si uniscono fra loro, per completare la loro fusione in un unico osso coxale intorno ai 25 anni. L'osso iliaco contiene gli organi addominali, oltre ad offrire una notevole superficie per l'inserzione dei muscoli. All'altezza dell'acetabolo l'ileo si fonde con l'ischio. Quest'ultimo è il più robusto delle tre ossa dell'anca; esso con la sua tuberosità ischiatica sostiene il peso del corpo durante la posizione seduta. L'ischio con un sottile ramo, detto ramo dell'ischio, descrivendo una curva che risale verso l'alto, si fonde con il ramo del pube nella parte anteriore. Dai due rami origina il forame otturatorio la cui membrana connettivale costituisce un'area di inserzione di muscoli, di nervi e di vasi sanguigni.
L'articolazione fra l'osso coxale e il sacro sulla superficie postero-mediale dell'ileo prende il nome di articolazione sacroiliaca. Le ossa coxali mediante un disco fibrocartilagineo si uniscono alla sinfisi pubica. Sulle due estremità laterali ed inferiori dell'osso coxale è presente una cavità dal diametro di 5 cm., detta acetabolo, dove alloggia la testa del femore, originando così l'articolazione coxo-femorale.

arto inferiore L’arto inferiore è formato da: coscia, gamba, piede. L’osso della coscia è rappresentato dal femore. Esso misura circa cm. 40-45 ed è il più lungo del corpo. La sua estremità superiore (testa del femore) prende parte, come già accennato sopra, all’articolazione coxo-femorale. L’estremità inferiore del femore contribuisce a formare l’articolazione del ginocchio. Le ossa della gamba sono due: la tibia ed il perone o fibula. La tibia prende parte all'articolazione del ginocchio insieme con il femore e con la rotula. La tibia, più solida rispetto al perone, percorre la gamba dal ginocchio fino all'articolazione tibio-tarsica, in direzione del primo dito del piede. Il perone si dispone parallelamente al margine laterale della tibia, senza prendere parte all'articolazione del ginocchio, percorrendo la gamba fino all'articolazione tibio-tarsica in prossimità del quinto dito del piede.
Lo scheletro del piede è composto da: tarso, metatarso, falangi. Il tarso, corrispondente alla caviglia, è formato da sette ossa: l'astragalo, il calcagno, il cuboide, l'osso navicolare, le tre ossa cuneiformi. Le cinque ossa lunghe, che sono interposte tra il tarso e le falangi, rappresentano il metatarso. Le ossa delle dita sono dette falangi e ne risultano tre per ciascun dito (falange prossimale, falange mediale, falange distale), tranne che per il primo dito, o alluce, il quale ne ha soltanto due (falange prossimale, falange distale).

(segue...)

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